Il campano di Anghiari

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La torre, detta “Il Campano” è un elemento importante ed emergente del paesaggio urbano di Anghiar: la sua posizione strategica consente una meravigliosa e suggestiva vista su Anghiari ed è uno dei punti più fotografati dai molti visitatori che scelgono di trascorrere qualche ora nel Borgo più Bello d'Italia. La sua costruzione iniziò nel 1234 e terminò nel 1323. Distrutta nel 1502 dalle truppe di Vitellozzo Vitelli, fu ricostruita nel 1502 e vi fu collocato un orologio; la torre è funzionante e scandisce le ore che passano. Il Campano è presente nelle storie dei nonni e nel linguaggio dei nipoti, è un vero e proprio simbolo per gli anghiaresi e non solo.

 

 

 

La leggenda dell'Alpe della Luna

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La Riserva Naturale dell’Alpe della Luna si trova nel cuore dell’Appennino. Molte le leggende che si narrano, la più romantica è sicuramente quella che racconta dell’amore impossibile fra il cavaliere Manfredi e Rosalia, una nobile di campagna. L’amore è ostacolato dalle famiglie, ma nonostante le difficoltà i due amanti trascorrono notti d’amore insieme; una sera di luna piena, Rosalia confessa all’amante che quando la luna pare toccare l’Alpe, molti tesori vi si nascondono, perfino la possibilità di rivolgerle qualsivoglia desiderio e questo sarà esaudito. Manfredi impavido, spinto dalla curiosità si lancia nell’avventura; Rosalia, innamorata decide di seguirlo. Non fecero mai ritorno. Secoli fa, le storie di boscaioli e carbonai raccontavano che nelle notti di plenilunio, si udivano galoppare due cavalli e si potevano intravedere due ombre che con le braccia tese provavano a toccare la luna.

 

 

 

Caprese Michelangelo

#repost Gabriele Bigiarini


La romantica foto di Caprese sotto la timida neve di fine febbraio ci mostra la magia del piccolo borgo incastonato nell’Appennino toscano: nel 1913 gli venne dato il nome che oggi porta e che racconta la storia della venuta al mondo, proprio qui, dell’insigne artista e maestro Michelangelo Buonarroti. Grazie al meraviglioso complesso del Museo Casa Natale Michelangelo si possono visitare gli stessi spazi che videro la fortunata nascita e la Chiesa di San Giovanni Battista, dove fu battezzato.

 

 

San Lorenzo

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La Chiesa di San Lorenzo a Ricciano di Monterchi svetta a 430 m di altitudine su un colle, nell’esatto confine fra Toscana e Umbria. Una posizione privilegiata quella della deliziosa chiesetta, aperta solo per le ricorrenze liturgiche, e che affonda le radici all’inizio del secondo millennio. Dal crinale di San Lorenzo si può facilmente comprendere la natura di borgo di confine che da sempre contraddistingue Monterchi, e il panorama lascia spazio alla vista del borgo di Citerna, Monte Santa Maria e la valle del Padonchia, dal nome del torrente che vi scorre.

 

 

 

Eremo di Cerbaiolo

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Chi ha visto La Verna e non Cerbaiolo, ha visto la madre e non il figliolo”. Recita così un detto che si tramanda da generazioni e descrive perfettamente la natura di questo eremo, un piccolo gioiello di spiritualità incastonato nell’Appennino nel comune di Pieve Santo Stefano. Donato nel 1216 a San Francesco di Assisi, diviene parrocchia nel 1783. Riconsegnato ai fedeli nel 2019 grazie alla Confraternita di Misericordia, alla Pro Loco e all’Amministrazione di Pieve Santo Stefano, accoglie pellegrini in cammino e tutti coloro che ricercano luoghi di profonda spiritualità e connessione col profondo.

 

 

 

Villa Fatti (Buitoni)

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La villa che sovrasta imponente la città di Sansepolcro, ha un trascorso tutto particolare, che racconta di continui cambi di proprietà fino a giungere a quella della famiglia Fatti, che la legò per sempre al nome Buitoni. Nel 1894 la proprietà della villa seicentesca, passa alla signora Evangelista Martini, conosciuta come “L’Anghiarina”, donna dal passato turbolento che aveva fatto fortuna a Roma, gestendo un bordello all’interno di un palazzo cardinalizio. Lautamente pagata per allontanarsi ed evitare lo scandalo, la signora si insediò nella villa biturgense con la sua numerosa servitù fino al 1902 quando morì. Il nipote, unico erede, mise in vendita l’immobile che fu acquistato da Luigi Fatti, figura chiave in questa storia. Fatti aveva fatto fortuna in Sudafrica fondando empori e pastifici. Fu il primo impiegato di Giovanni Buitoni nell’azienda di famiglia a Sansepolcro. Curiosità: nel 1944 Villa Fatti fu sede del comando tedesco di Albert Kesserling, generale tedesco, mentre risaliva la penisola.

 

 

 

Sasso di Simone - Sestino

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Lo sperone roccioso dall’inconfondibile forma affonda le sue radici in un’epoca lontana, durante la quale solo il mare faceva da specchio al cielo. E vengono proprio dal mare le rocce che compongono il Sasso di Simone e il vicino, Simoncello. Un fortissimo legame fra elementi che regala un’energia tutta particolare ad un luogo che pare inespugnabile da secoli, e che forse nessuno mai riuscirà davvero a conquistare. Fu Cosimo de’ Medici il primo a provarci, quando progettò, proprio sulla sommità del Sasso, la Città del Sole: una città – fortezza per accogliere militari e civili, che resistettero però solo 10 anni alle condizioni di vita impossibili, dovute alla rigidità del clima e dai disagi per raggiungere la stessa città. In un documento dell’epoca si legge così: “perché chi vi edificasse un castello, come un leone fortissimo potrebbe annientare tutti gli altri castelli e luoghi circostanti senza timore di attacchi. In caso di timor di guerra è possibile specialmente di notte far segnali a Montauto di Perugia, al monte di Assisi, a Recanati, a Sassoferrato e a molte altre terre della Chiesa”.